La Sierra Leone è il paese con la mortalità materna più alta al mondo. Circa una mamma su 100 non riesce a sopravvivere alla nascita del suo bambino. In questo già di per sé drammatico scenario, il virus EBOLA ha causato quasi 4.000 morti, l’ultimo dei casi a gennaio 2016.
Oltre alle perdite dirette causate dall’epidemia di Ebola (la più grave dalla scoperta del virus), ci sono i danni collaterali, che in questa fase emergono con drammaticità e ci chiedono risposte adeguate. Le vittime principali sono gli ospedali e i centri di salute, chiusi per le pesanti perdite di personale sanitario e per la paura del contagio, lasciando intere popolazioni prive di accesso ai servizi sanitari di base. Per tale motivo, il Sistema Sanitario Nazionale, così come in altri paesi poveri, prevede, nei villaggi più remoti, l’intervento dei Community Health Workers (CHW).
I CHW sono donne e uomini del posto, che conoscono la lingua e le abitudini locali e godono della stima del villaggio: scelti tra le persone capaci di leggere e di scrivere, vengono formati per la gestione di interventi sanitari di base che è possibile gestire al livello di comunità. Il loro ruolo è di vitale importanza nel rafforzare la salute materna e infantile, prevenire la diffusione di malattie infettive e promuovere comportamenti sanitari (tra cui le vaccinazioni e altre strategie preventive).
Uno dei problemi principali da affrontare è proprio la formazione continua dei CHW e il loro sostegno dal punto di vista economico, in modo da rendere sostenibile a medio-lungo termine il loro operato. Infatti, ad oggi, i governi non prevedono stipendi per tali figure che sono una via di mezzo tra volontari e personale paramedico. Molte ONG prevedono dei corsi di formazione, fornendo rimborsi per tali corsi ma senza prevedere uno stipendio mensile.
Surf4Children è impegnata in Sierra Leone dal gennaio 2016 dopo oltre un anno di programmazione e progettazione insieme a Michael Tucker, capo villaggio di Bureh Town e Shane O’Connnor di Unicef Sierra Leone che ha supportato il villaggio di Bureh Town nella fondazione del Bureh Beach Surf Club.
La nostra organizzazione supporta il villaggio di Bureh Town, situato sulla costa Atlantica nella Western Area, con una popolazione di circa 500 abitanti, sprovvista del più basilare centro di salute, il più vicino dei quali dista circa 10 minuti in macchina o moto, se disponibili, senza corrente elettrica né acqua corrente.
Surf4Africa si inserisce in un percorso di rilancio sociale della zona. Nel villaggio di Bureh, la possibilità di praticare surf e ospitare turisti aveva creato un micro sistema di sostentamento per tutta la comunità, interrottosi dopo l’epidemia ebola.
Di seguito, alcuni dettagli dei nostri progetti, delle attività e dei risultati realizzati: